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venerdì 23 agosto 2013

#NYdaily, giorno 11: VIAGGIARE DA SOLI PER METTERSI ALLA PROVA. ARRIVEDERCI, NEW YORK!


La scena è una di quelle tipiche da party finito male.
Sono sulla piccola scrivania della camera e mi sono ritagliato un posticino fra tre giornali appallottolati, una lattina di Margarita, una finita di birra Miller, una di Budweiser, una Schweppes, un'altra Budweiser e un'Heineken.

I miei due compagni di stanza si sono appena svegliati: Andrew non sembra stare così male, ma Karen è in seria difficoltà. Si tocca la testa, cerca una chiave per riprendersi il passaporto dal cassetto, deve andare al bagno, e si pente senz'altro di aver bevuto tutta quella roba, compreso il rinforzo in discoteca.
E' la ragazza che è arrivata ieri. E' colombiana ma vive in Canada, ed è simpaticissima. Finché non beve troppo.

Giusto per dare un'immagine della mia ultima mattina statunitense e dare un'idea della mia ultima notte newyorkese. E pensare che, dopo una giornata passata in Times Square, avevo pensato di passeggiare tutta la sera per il ponte di Brooklyn, stare il Wall Street, o andare a South Ferry. Roba tranquilla.
In ogni caso mi sento bene, credo di essere l'unico. Sono al computer e sto prendendo in giro gli altri due ragazzi.

Tra poco farò il check out e visiterò per l'ultima volta questa bellissima città. Il bagaglio potrò lasciarlo all'ostello, forse dovrò pagare qualcosa come 5 dollari.

Di ieri poco da raccontare. Sono stato a Times Square e mi sono fatto ipnotizzare da tutti i prodotti che vendevano, proprio tutti. A partire da Toys R Us, il negozio di giocattoli fatto di 4 piani, con tanto di ruota panoramica al centro. Non dite che i giocattoli sono per bambini, perché io ieri avrei comprato qualunque cosa. C'è quello di cui avete bisogno e tutto ciò di cui non avete bisogno ma che volete lo stesso.
E' il marketing che funziona alla grande. Così come nel negozio di M&M's, gli smarties, fatto di 3 piani e ricco di scemenze per le quali ti toglieresti un rene pur di comprarle.

Ma a parte questo, nient'altro di interessante. In questi giorni ho reso pubblico praticamente ogni mio spostamento: ho descritto la mia giornata, ho cercato di descrivere al meglio le persone che ho incontrato, i posti che ho visitato e di dare delle informazioni utili a chiunque volesse fare un salto nella Grande Mela. Ho fatto tutto, proprio io che, come scrivevo in fondo, “sono un viaggiatore inesperto” e disorganizzato. Ho viaggiato da solo e mi è piaciuto tantissimo, ancora una volta.
E' questo il consiglio maggiore che voglio dare a chiunque legga questo blog. Negli ostelli in cui sono stato ho incontrato diversi viaggiatori solitari, felici della loro scelta e curiosi di osservare il mondo da una prospettiva più personale. Perché il viaggiatore solitario non è un pazzo, un eremita che disprezza il mondo e la compagnia ed è in cerca di qualcosa che nessuno gli può dare.
Non aspettatevi da me una definizione, ma senz'altro la risposta è più semplice di quanto si immagini.
Viaggiare da soli è un'esperienza unica e che consiglio a tutti. Trarre delle opinioni personali sul mondo e, se si vuole, condividerle con un estraneo è divertente e ti arricchisce interiormente.

Ti mescoli con le altre culture, parli con loro, conosci le loro storie e ne fai tesoro. Viaggiare da solo ti aiuta a metterti alla prova: qualunque cosa ti accada, sia positiva che negativa, ti fa crescere emotivamente. Ti dà fiducia in te stesso e ti abitua a cavartela da solo.

E non dite che è noioso. O almeno non ditelo a me, che adesso sono circondato da birre e chiacchiere inglesi.

See you soon!

sabato 17 agosto 2013

#NYdaily, giorno 5: IL BOSS DELLE TORTE, IL TOP OF THE ROCK E UNA NOTTATA MULTILINGUE

Io con lo staff de "Il Boss delle Torte"

Durante il vostro soggiorno a Manahattan, prendetevi una pausa dal caos cittadino e recatevi in quello della pasticceria nella vicinissima New Jersey.
Nella città di Hoboken, raggiungibile in treno in poco meno di venti minuti, troverete la famosissima Carlo's Bakery, la pasticceria resa famosa dal fortunato programma televisivo "il boss delle torte".

Io ci sono andato stamattina e ho avuto l'incoscienza di partire da New York senza fare colazione pensando di potermela gustare con calma da Buddy Valastro. Calma, in effetti, è la parola giusta.

La fila che vedete nel programma fuori dalla pasticceria è tristemente reale e ho dovuto fare una coda di due ore prima di essere servito; un'ora e mezzo prima di entrare.


Attesa ripagata ottimamente dalle cupcake enormi che ho acquistato e divorato, nonché da una preziosissima foto con due dei personaggi più "in" del programma.

L'avvelenamento da zucchero si è verificato sul molo, il quale offriva una vista meravigliosa dello skyline della vicina Manahattan.

Pomeriggio passato con Marco, al suo ultimo giorno in New York, con accoppiata Central Park più Top of The Rock in notturna. Ottima l'idea di noleggiare la bici per fare il giro (quasi) completo del parco, con un costo totale di 20 dollari per 2 ore e mezzo.


Un'altra magnifica vista offerta dal Top of The Rock, sul quale però è consigliabile andare di giorno, al fine di poter godere meglio della veduta su Central Park.

Finale di serata improvvisato, insieme ai due amici brasiliani (Thiago e Flavio) e la nuova conoscenza argentina (Alexandro), oltre che l'immancabile valtellinese Marco: mentre ci stavamo dirigendo sconsolati verso un pub di Times Square, non avendo trovato un club dove davano una festa, ci siamo imbattuti in metro in alcune ragazze di Brooklyn (completamente folli), che abbiamo così seguito per farci portare in una discoteca.

A quel punto ci siamo divisi, con Marco, Alexandro e Flavio che sono entrati a fare bisboccia fino a mattina, e io e Thiago che abbiamo tentato l'impresa di ritornare all'ostello insieme. Il risultato è stato una comica continua, visto che Thiago non parlava l'inglese, io il portoghese e non riuscivamo a capirci in nessun modo. Senza contare che il nostro senso dell'orientamento è pari a quello di una coppia di calzini dentro a una lavatrice. Infatti ci siamo persi.

Ed ecco spiegato perché, alle sei del mattino, sono ancora qui a scrivere questo post.

CONSIGLI DI UN VIAGGIATORE INESPERTO


SICUREZZA BROOKLYN
: Sì, la citta è sicura, ma eviterei comunque di girare certe zone di Brooklyn nelle ore piccole. Diciamo che la pulizia di strade e locali ricorda molto la fine di un party molto caotico, inoltre anche a giro si respira aria di intenso degrado.

IL BOSS DELLE TORTE
: Due ore di coda ma ne è valsa la pena! Partendo dal mio ostello in Amsterdam Avenue (U. West Side), ho raggiunto Penny Station sulla 34a strada e da lì ho preso il treno per Hoboken. Costo della corsa 2,50 dollari.