martedì 26 ottobre 2010

LASCIATELA SOGNARE..

Sarah Scazzi, nata il 4 Aprile 1995
Sono passati circa 20 giorni dal ritrovamento del corpo di Sarah Scazzi e da quel giorno, ma anche prima, si sono riempiti i giornali e le televisioni di servizi, novità e particolari agghiaccianti. E mi ero in qualche modo promesso di pormi in riguardoso silenzio nei confronti di questa vicenda. Invece sono qui, non ho resistito ed mi sono sentito di dover mettere i miei punti sulla questione non ancora chiara e incerta. Perché quello che manca alla conclusione di questa tragica storia sono le certezze: la certezza dell'assassino, del movente, la modalità, l'arma... Ma all'opinione pubblica questa sembra tutto già chiaro. E' stato Michele, ha confessato e l'ha fatto per le continue avances alla nipote da lei rifiutate. Ecco il mostro. Anzi no, è Sabrina. Sì, il padre l'ha coperta solamente, ma lei l'ha uccisa per gelosia e poi ha nascosto il corpo. Lo dice il telegiornale, lo dicono i talk show, lo confermano i giornalisti appostati notte e giorno davanti ad una casa in cerca di notizie anche irrilevanti. Sia chiaro, non voglio imporre l’assoluto silenzio si una questione che, per disgrazia o per fortuna, è diventata di livello nazionale, però occorre un dosaggio mediatico ben accurato, in certe faccende. Nei casi irrisolti è spesso necessario accrescere l’informazione, come se essa si costituisse parte civile, al fine di verificare il corretto svolgimento delle indagini e il ritrovamento dell’assassino. Ma quando la magistratura sta facendo il suo corso, quando gli indizi si stanno giorno giorno rilevando  non è necessario tutto questo tormento informativo. Bisogna ben ricordare di non superare i limiti che separano l’informazione dal gossip; la realtà dalla finzione di una serie Tv.
Troppo inconsciamente assuefatti dagli splatter movie e dalle serie C.S.I. per avere coscienza di ciò che si sta raccontando. Il voler entrare a tutti i costi nel dettaglio più macabro, il ricostruire la vicenda per filo e per segno, intervistare gli interessati e psicanalizzare i loro movimenti ancora, ancora e ancora.
Tutta questa concitata caccia al particolare per non far dimenticare alla gente chi era Sarah Scazzi. Parole al vento. Sarah sarà stata probabilmente una ragazza come tante: normale, semplice.. una quindicenne che solo chi la conosceva veramente la può descrivere.
Sarà sempre speciale per chi sicuramente non la può dimenticare: i suoi genitori, con o senza i telegiornali che pretendono di avere la verità assoluta.
Per rendere giustizia ad una persona ed ai suoi familiari basta il silenzio. Non ricostruzioni, particolari, plastici, opinioni e tutte le altre chiacchiere da bar a cui stiamo assistendo giorno dopo giorno.
Il dolore è una cosa personale, forte e soprattutto interiore; sentire battere come un martello, su ogni televisione, ogni giorno, l’esatta e dettagliata modalità col quale è stata uccisa la propria figlia non dev’essere di grande aiuto. Adesso occorre chiudere il sipario e attendere l’esito della giustizia.
Sarah avrà avuto dei desideri ed i primi amori come tante ragazze della sua età. Avrà fatto dei sogni che adesso vorrebbe poter realizzare almeno in un’altra vita. Lasciamoglielo fare. In silenzioso rispetto.

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