martedì 19 febbraio 2013

E L' 'OSCAR' VA A...

Regina Coeli.

In galera.
Difficile che il "Blade Runner" - così era soprannominato - riesca a vincere questa battaglia, stavolta legale. L'altra era più diplomatica, etica, morale, e aveva sollevato e suscitato molte polemiche. C'è chi s'era schierato a favore della sua scelta (gareggiare insieme ai normodotati) e chi invece era contrario (avere le protesi non è la stessa cosa che avere due gambe). Sinceramente io sono sempre stato fra quelli che non reputava giusto farlo gareggiare alle olimpiadi. Chi corre deve avere pari vantaggi e pari svantaggi. E Pistorius, nonostante dopo attentissime valutazioni fosse risultato non avvantaggiato dalle protesi, non potrà mai, per esempio, fermarsi per una tendinite, o una distorsione alla caviglia. Sembrano stupidaggini, ma se ci pensate è vero. Comunque.. non dilunghiamoci troppo.
E quello che è successo la scorsa settimana al corridore è solo un pretesto per ritornare sull'argomento ed esprimere i miei dubbi sulla sua reale onestà sportiva, soprattutto dopo che in seguito aveva voluto correre anche alle paralimpiadi (Ma come? dopo tutta questo ambaradan per dichiararti "normale"?).


Il resto si lascia alla storia, alle sentenze, alle indagini. Non mi piace la giustizia sommaria, facilona e immediata, però pare proprio che il profilo di Pistorius si stia delineando in una maniera del tutto macabra, insospettabile: si parla di un uomo irascibile, appassionato di armi e gelosissimo. Ma quanti ce ne saranno al mondo come lui? Eppure mica tutti sparano alla propria fidanzata. 

Chissà. Intanto l'uomo si sgretola, il mito scompare e il premio si tramuta in qualcosa di orrendo, proprio come se durante la notte degli oscar qualcuno storpiasse il finale. 


And the Oscar goes to... jail.

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