venerdì 16 marzo 2012

ABIDAL, UN CAMPIONE MALEDETTAMENTE NORMALE


Molte persone desiderano la vita reale come quella delle favole: c'è un malvagio da battere e il protagonista buono che lo combatte, tiene duro, e poi lo sconfigge. E certe volte accade davvero che la vita, dopo aver rischiato di perderla, diventi talmente bella che ti sembri una favola dal lieto fine.
Ma capita anche che purtroppo un male non se ne vada mai del tutto e che ritorni a sconvolgere una storia che sembrava terminata nel modo migliore.
E' la triste storia di Abidal, il calciatore del Barcellona che dovrà nuovamente operarsi per l'asportazione di un tumore al fegato. Era già successo l'anno scorso, la sua notizia aveva sconvolto il mondo calcistico.
E' la storia di un ragazzo che dopo aver riceuvto uno di quei doni che tanti ragazzi sognano di possedere, essere un giocatore del Barcellona e della Nazionale, si è visto togliere dalla stessa vita quella spensieratezza e quell'ascesa che sperava di avere per sempre.
Abidal è piombato improvvisamente nella normalità di ogni essere umano, quella che può darti e toglierti tutto in pochissimo tempo.
Quando pensiamo a persone famose, siano essi calciatori o personaggi dello spettacolo, ce l'immaginiamo circondati da un'aura particolare che non permette loro di essere persone normali, di essere suscettibili di gravità che fanno parte della natura dell'uomo comune. Forse è anche per questo che notizie così creano così tanto scalpore: non ci aspettiamo che come tantissima altra gente in tutto il mondo, personaggi che abbiamo amato, visto in televisione e acclamato possano vivere tragedie simili.
Tante persone ogni giorno vivono le stesse paure, le stesse tragiche vicissitudini senza sentirsi altrettanto globalmente amati. Lottano di nascosto per far diventare la loro vita una favola meravigliosa sconfiggendo il male che li sta assalendo.
Abidal, ma potremmo anche non dargli un nome. O dargli il nome di chiunque, di una persona a caso, non certo per sminuire la sua importanza come uomo, ma solo per estendere l'abbraccio che il mondo gli ha dato anche a quelli che non sono famosi. Un milite ignoto per una solidarietà universale.
In queste occasioni si capisce come siamo tutti uguali, nel bene e nel male, e come il posto al sole non è garantito per sempre a nessuno.
E' una considerazione un pò amara per concludere questo post. Ma questa è solo la fine di un misero articolo, ci può stare. Tanto è come finisce la favola della vostra vita quella che conta. Coraggio, allora. Sentite il calore del nostro abbraccio?

Nessun commento:

Posta un commento