mercoledì 4 aprile 2012

LO SCAFFALE GAY & LESBIAN

Libri, libri, libri. Certe persone non ne possono proprio fare a meno e io sono uno di quelli. Quando vedo una libreria parto all'assalto: mi avvicino quattamente e con lentezza, scruto le copertine, giro intorno agli scaffali, di tanto in tanto allungo una mano in cerca di un contatto. Come un felino che sta cacciando. Allungo le grinfie sulla preda immobile e... niente. A volte non scatta la scintilla, certi libri non mi trasmettono nessuna emozione toccandoli, andiamo avanti. Potrei andare avanti per ore. E la maggior parte delle volte non cerco proprio niente! Aspetto, semplicemente. Aspetto che qualcosa mi attiri da lontano, si faccia forza per liberarsi dagli altri libri che lo nascondono e battendo come un tamburo mi segnali la sua presenza.
Tipo il gioco da tavolo Jumanji. Eccolo là. Preso, è mio.
Non mi servo nemmeno delle suddivisioni in categorie. Letteratura, scienza, Thriller, autori italiani... e chi ci fa caso? Tanto vado a ispirazione, quello che cerco lo sa già il mio subconscio.
Stringo il libro tra le mani e lui mi sorride. Mi dice "perché non mi apri, non provi a leggere le prime due pagine? Magari ti faccio schifo". Dice proprio così. Schifo. Ne desumo che non mi trovo nel reparto "Antiche poesie", se mai ne esista realmente uno con questo nome.
Comunque non gli do retta, sono troppo convinto di ciò che ho fatto. Vado alla cassa. Quanto costa? 300 Euro!?
Fa niente, ormai è deciso, l'ha sancito il destino. Lo compro.
Questa è la mia azione-tipo quando vado in una libreria. (Sì, parlo con i libri).
Ed è stato proprio in una di questa situazioni che ho notato una particolarità che prima mi era sfuggita. Ditemi che ne pensate:
Vabbè, la scena è la stessa di me che vago in una trance psicotropa, la sostanza che cerco è ovviamente un bel libro (con cui parlare, sì, l'abbiamo capito). Il tamburo di Jumanji, blablabla, e prendo il libro, un bel libro: se è di Palahniuk, il mio autore preferito, lo dev'essere per forza. Poi mi viene istintivamente di guardare in quale categoria è stato messo. Alzo gli occhi e leggo: Gay & Lesbians.
Però, niente male, dev'essere una trama particolare. La leggo, ma rimango deluso. Dove sono i baci lesbo, i mandriani di Brokeback Mountain e i racconti sulle difficoltà degli omosessuali di farsi accettare dagli altri? 
Dev'essere un caso, magari il libro c'è finito per sbaglio, qualcuno l'ha spostato. Lo sanno tutti che Palahniuk è gay, l'ha dichiarato lui stesso, ma questo non vuol dire certo che..
Guardo un altro libro della stessa sezione, è di Oscar Wilde. E poi ce ne sono altri, ma che almeno hanno il titolo conforme alla categoria in cui sono stati ubicati. 
Ma Oscar Wilde, Palahniuk, una montagna di loro libri e di altri autori sono stati messi tutti lì, incentrati in quel settore che nulla ha a che vedere con quello che scrivono. Ho notato che lo fanno anche altre librerie e sinceramente non ne capisco il motivo. 
Che senso ha distinguere i libri degli autori in base ai loro gusti sessuali piuttosto che sulle storie che raccontano? C'è la categoria Thriller, c'è quella Tesi, quella Religione, Politica, Letteratura Italiana e Straniera, c'è quella Fantasy e via e via e via.. ma tutte sono suddivise in base al genere.
Capisco la distinzione tra italiano e straniero, c'è chi può preferire l'uno all'altro, ma, questa divisione?
E' vero, forse serve a semplificare la ricerca ai lettori che lo sanno, ma personalmente non mi verrebbe mai in mente di cercare i libri in base ai gusti dello scrittore. Anche perchè a molti lettori non interessa la vita dell'autore, ma solo pagine da sfogliare. La ricerca dev'essere scansionata in base al libro e non al suo autore. E' il primo quello che conta.
Questa cosa la trovo semplicemente priva di logica. Altrimenti potremmo creare anche altre categorie, per semplificare ancora meglio la ricerca: potremmo suddividerli con "Scrittori di colore".

"Desidera?" 
"Non mi ricordo il nome di quello lì, dai, quello scuro di pelle."
"Provi laggiù".
"E quello scrittore, poverino, quello che era senza una gamba. Quello che ha scritto quel libro lì, dai.
"Signore provi a cercare fra i "deambulanti".
"E ce n'era uno che invece era ghiotto di cioccolato".
"Glielo cerco subito."

Provate fra i "Ciccioni". O tra i "Drogati"



Il libro, non lo scrittore. Il libro.

(Anche "i nani", comunque, sarebbe una categoria pratica).

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